domenica, agosto 10, 2003

Diario di Walt

Domenica 10 Agosto 2003
Mattino, 6.00

Siamo in Jugoslavia. Attraverso stradine polverose, paesaggi spogli, villaggi fatiscenti, passaggi a livello senza sbarre, auto rugginose. Lontano dall’autostrada, da dove ci hanno allontanato.
Ci sperdiamo in infinite strade immerse in una pianura desolata.
Dondoliamo il capo nell’attraversare un passaggio a livello “sterrato”, e riceviamo il sorriso compiacente di un uomo locale, che si diverte ad osservare i nostri esagerati movimenti.
Più avanti ci accorgiamo che sono dei civili a non permettere l’accesso all’autostrada: forse uno sciopero.
Allora si continua attraverso paesi tutti uguali, con case che si ripetono nelle loro forme e nell’esprimere povertà ed abbandono.
L’alba ci ha colti qui, e pare che neanche il sole possa dare un po’ di luce e calore a questo mondo abbandonato a se stesso…
I caratteri in cirillico contribuiscono a rendere ancora più misterioso il paesaggio.
Siamo circondati da cuccioli di randagi e discariche abusive colme di ogni assurdità.
Una signora anziana vestita con vecchi abiti semplici, il capo coperto da un foulard, aspetta qualcuno o qualcosa, con alcune borse ai suoi piedi.
Così attraversiamo Sid, Kukujevci, Čalina, tutti luoghi che neanche sappiamo pronunciare correttamente.
Direzione Beograd… speriamo…